Consigli per una candidatura impeccabile - 3a parte

Posted by | aprile 17, 2020 | News | No Comments
GALATEO SECONDO LABIDEE 3

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Abbiamo deciso di svelare alcuni dei personalissimi criteri con cui valutiamo le candidature, insieme a piccoli accorgimenti che, se seguiti, consentiranno a una mail di attraversare i severi cerchi danteschi di un team (quasi) tutto a femminile e uscire a veder le stelle: la scrivania del capo. Siamo partiti dalle basi, gli ignavi, all’oggetto dell’email, gli avari e i prodighi (potete fare un ripasso qui).

Nel secondo appuntamento abbiamo trattato l’intestazione di una mail, intimando gli accidiosi a non cascare nelle trappole della pigrizia, della fretta o di Salve (repetita iuvant, trovate tutto qui).

Ma scendiamo ancora, nella parte della lettera dove in poche e sentite righe vi dovrete raccontare. Ricordatevi che se arriverete al colloquio, dal vivo veritas, quindi non conviene mentire o rischierete di sprofondare con i dannati delle Malebolge: ruffiani, seduttori, ipocriti, ladri, seminatori di discordia e falsari.

CONTENUTO – dove la forma è sostanza

Facendo un salto dal XIV secolo al XX, prendiamo in prestito un concetto dal mondo delle start up: l’Elevator Pitch, il discorso di presentazione professionale solitamente rivolto a chi deve valutare l’idea e scegliere se investirvi o meno.

Elevator significa ascensore perché la vostra presentazione deve essere concepita per durare il tempo di un viaggio in ascensore.

Dopo aver controllato il destinatario, adattato l’oggetto, scelto l’intestazione corretta, cominciato con un plauso di incoraggiamento per l’Agenzia, arriva il vostro momento ma pensate di avere il tempo che si impiega da un terzo piano a scendere.

Cos’è essenziale che si sappia come prima cosa? La laurea che avete conseguito? Il percorso lavorativo aggiornato o la posizione desiderata? Ciascuno di voi risponderà a questa domanda con il proprio vissuto e con quello che, i soli tre piani, ritiene possa fare migliore impressione ma ecco alcune parole chiave che possono aiutarvi nella scelta.

UMILTÀ

A meno che non vi chiamiate Armando Testa, vi suggeriamo di evitare frasi come lavoro da anni nella comunicazione/ho una grande esperienza nell’organizzazione/ho ottime capacità di problem solving.

Soprattutto se il vostro anno di nascita coincide con il secondo o il terzo rinnovo della patente di chi vi leggerà, è abbastanza probabile che possa valutare in autonomia le vostre esperienze.

Perché è importante? L’umiltà con cui ci si presenta è molto spesso lo specchio di come affronterete il lavoro che vi verrà affidato.

ORDINE

Divide et impera

Suddividete la vostra mail in paragrafi: uno per l’introduzione, uno per la presentazione (elevator pitch), uno (o più) di approfondimento, uno di chiusura.

Attenzione alla punteggiatura: quei simbolini tra le parole servono per accompagnare il lettore e trasmettere il senso delle vostre frasi. Una lettera con un uso improprio dei segni di interpunzione trasformerà un “messaggio difficile da dimenticare” in un “messaggio difficile, da dimenticare”.

Perché rischiare?

BREVITÀ

È una candidatura, non un flusso di coscienza.

(Probabilmente) voi non siete James Joyce.

(Di certo) non state scrivendo l’Ulisse.

Paragrafi scritti in italiano lineare senza errori grammaticali funzionano meglio di lunghi periodi involuti: è sempre raccomandabile ma per una email è d’obbligo.

Tutto quello che avete da dire deve assolutamente stare in poche righe. Non c’è più il tempo (o la disponibilità) di scorrere fino alla trentesima riga per scoprire cosa intendete comunicare.

CONCLUSIONE

È il momento, Capitano Achab, arpiona la balena bianca e cattura il tuo destinatario.

Siete arrivati alla fine della lettera e, se avete seguito i nostri suggerimenti, anche il vostro lettore ha appena finito di leggere l’ultimo paragrafo di presentazione.

A questo punto:

EDUCAZIONE

Non dimenticate di ringraziare per chi vi ha dedicato il tempo per arrivare in fondo alla vostra lettera dal momento che, come speriamo di aver fatto intendere, non è affatto scontato.

CALL TO ACTION

Come veri manager della comunicazione, chiudete con una call to action, solo che in questo caso l’azione è vostra. Che cosa farete – già, non è ancora finita – per assicurarvi che la vostra candidatura sia presa in esame?

Spererete che possiamo prendere in considerazione questa candidatura? È un buon inizio, ma potete fare di meglio.

Vi permetterete di contattarci nei prossimi giorni per verificare la corretta ricezione della candidatura e verificare l’interesse a fissare un colloquio conoscitivo?

Nessuno può colpire duro come fa la vita, perciò andando avanti non è importante come colpisci, l’importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti. Così sei un vincente!

Quello che Rocky vi vuole dire è che difficilmente vi verrà offerto un colloquio, figuriamoci un lavoro, su un piatto d’argento, dovrete fare tutto da soli, piatto d’argento incluso.

Segreto di Fatima (o di Pulcinella)

Un imprenditore di successo una volta mi ha detto che per scelta considera solo le candidature che sono seguite da una telefonata. Qualche giorno dopo aver inviato il vostro CV, vi suggeriamo di chiamare in azienda per assicurarvi che sia stata ricevuta. Può solo portare cose buone.

PICCOLA PARENTESI SUGLI ALLEGATI

Senza entrare nel dettaglio dei contenuti del CV, ci sentiamo di consigliare due cose: la prima valida per chiunque, l’altra specifica per agenzie di eventi e comunicazione.

CV

Ve lo chiede anche il computer, “Salva con nome”.

Purtroppo non siete l’unico “CV 2020”, “CURRICULUM”, “CV aggiornato” della casella di posta e, se doveste riuscire a convincere il vostro destinatario a compiere il grande passo di scaricare l’allegato, non rovinate tutto, dimostrate l’accortezza di personalizzare il titolo del vostro file.

Infine, assicuratevi che sia in PDF: già riceverlo in Word è rischioso, ma inviarlo in formato pages, odt o in codice binario azzera tutti gli sforzi compiuti nella lettera. A meno che non abbiate inserito i vostri contatti in calce alla mail (sempre e comunque una buona idea), se non possiamo aprire il file, non possiamo chiamarvi.

Un bell’autogol.

Riflessione personale

Come per il condannato dell’Isis che invia spontaneamente la sua candidatura, ci auguriamo non fosse un’opzione inviare materiale obsoleto, pertanto “CV aggiornato” e “foto recenti” sono combinazioni di termini controproducenti. Come quando si dice “Non pensare a un gatto bianco”.

gatto bianco

Appunto.

FOTO

Noi non siamo un’Agenzia di modelle o modelli, cerchiamo hostess, steward e potenziali collaboratori: cerchiamo cervelli e visi puliti.

Umanamente parlando, prima di allegare la vostra foto, pensate a quella persona che vi farà la cortesia di leggervi: seduta da ore, al sesto caffè, quarantesima telefonata, duecentesima email, vicino alla pausa pranzo, dopo una call complicata o un budget articolato.

Qual è la prima parola che dirà vedendo la vostra immagine serafica in costume da bagno, pitturata come una locandina del Cosmoprof, seducente come Sharon Stone in Basic Instinct?

Indizio: Ci sono più consonanti che vocali e alcune doppie. No, non è soqquadro.

Meglio una foto semplice e attuale, un inno alla trasparenza e ai valori che non tramontano mai:

Nu jeans e na maglietta
‘na faccia acqua e sapone

M’ha fatte nnammura’

PRIMA DI INVIARE
mailchimp-button

Una volta finito di scrivere il testo, non cliccate automaticamente sul pulsante Invio.

Una email con refusi ed errori non depone certo a favore della vostra accuratezza e affidabilità. Rileggete tutto con attenzione, controllate l’impaginazione, aprite gli allegati per controllare che siano quelli giusti, verificate l’indirizzo o i destinatari se sono più d’uno. Click.

Congratulazioni, avete inviato una candidatura impeccabile.

Parola di Laboratorio delle Idee.

Siamo arrivati alla terza puntata, e come gli ospiti o il pesce, ci ritiriamo. Ma al contrario di Paganini, se il pubblico chiederà una replica, come potremmo rifiutare?

Sipario.