Che il 2020 sia un anno da dimenticare lo abbiamo letto, sentito e detto fin troppe volte.
Piccoli commercianti, ristoratori, albergatori, attori e musicisti hanno gridato dai balconi le loro difficoltà: con essi, anche gli operatori del settore eventi hanno affrontato un annus horribilis.
Secondo una ricerca AGI, il 55% degli eventi è stato cancellato costringendo le agenzie a veder svanire il 70% del loro fatturato e a rinunciare al 64% del loro organico, tra dipendenti e collaboratori.
Dalle Olimpiadi di Tokyo al MIPIM, dal Salone del Mobile di Milano al Cosmoprof, dal Festival lirico all’Arena di Verona al Vinitaly quest’anno sono tanti gli appuntamenti che sono mancati.
Altri si sono svolti comunque, in chiave più intima, onorando in qualche modo anche l’austerità che il momento merita. È il caso della preghiera Urbi et Orbi: le parole del Papa sono forse arrivate più forti davanti a una piazza piovosa e deserta.
Altri hanno cercato di far fronte alle difficoltà per trasformarle, ove possibile, in opportunità creative. Come gli MTV Music Award 2020 che hanno mantenuto la loro spettacolarità in sicurezza con un inedito Drive-In.
Indubbiamente, se qualcosa di buono ha portato questo 2020, è la spinta verso la digitalizzazione. Le persone si sono ingegnate per restare in contatto e aprirsi nuove finestre lavorative utilizzando quella tecnologia troppo spesso rimandata a quando si avrebbe avuto il tempo.
Sono emersi così, nuovi luoghi di ritrovo:
Anche per gli incontri professionali, la Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna è riuscita non solo a mantenere l’appuntamento, ma a incrementare i visitatori, seppur digitalmente.
Anche Art Basel, la fiera d’arte di Basilea non potendo chiamare a raccolta collezionisti e appassionati tra i suoi padiglioni, li ha invitati in speciali Online Viewing Rooms, con contenuti esclusivi resi possibili solo grazie alla rete.
Se dall’arte ci spostiamo alla moda, è necessaria una sosta al Met Gala, formalmente Costume Institute Gala, è l’appuntamento annuale di raccolta fondi a beneficio del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art dove le personalità più importanti dello spettacolo sfoggiano outfit eclettici di ricercata eccentricità. Non potendosi svolgere come di consueto, l’attore Billy Porter e Vogue America hanno lanciato su Instagram la #MetGalaChallenge invitando gli utenti a ricreare i look più originali e stravaganti indossati dalle celebrity durante le scorse edizioni.
La moda, trendsetter per definizione, ha accettato la sfida del 2020 e dei nuovi luoghi, creando addirittura nuovi mondi per ospitare le sue sfilate, come nel caso di GCDS per la collezione Spring-Summer 2021
In un evento intergalattico non potevano mancare Chiara Ferragni e Fedez, eccoli in versione avatar.
Il 2020 è stata anche l’occasione di affermare nuove figure che nel mondo degli eventi digitali hanno dimostrato la loro importanza: i facilitatori, che con le procedure partecipate e i nuovi strumenti come Miro, sono ormai l’anima della festa, alla pari dei Ferragnez.
Nuovi luoghi, nuove figure e nuovi strumenti non potevano non determinare l’esigenza di nuovi format.
Sono gli eventi Phygital, tra digitale e reale. È possibile invitare i relatori su un palco e collegarsi con una platea virtuale, accogliere le domande e garantire un’interazione in tempo reale, il tutto nel rispetto del distanziamento ed evitando assembramenti.
Naturalmente, anche qui la moda fa la parte del leone. Dior a Lecce ha mostrato al mondo come anche un evento nato per essere trasmesso su uno schermo possa essere spettacolare.
È bastato una scenografia reale e bella da mozzare il fiato e l’Italia, in questo, non prende lezioni da nessuno.
Cosa resterà?
Come Agenzia di comunicazione ed eventi, dal 1996 ne abbiamo viste di sfide e forse possiamo provare a prevedere quali conquiste rimarranno per sempre.
Eventi ibridi
Soprattutto per un mondo che guarda nella direzione della sostenibilità, gli eventi con relatori collegati da ogni parte del mondo invece che in presenza, potranno essere apprezzati e difesi. La convegnistica potrebbe quindi abituarsi al format phygital.
Intrattenimento diffuso
Torneranno sicuramente i grandissimi eventi main stream (come i concerti di artisti di fama internazionale) e ritorneremo a teatro, ma ci dovremmo abituare a un intrattenimento diffuso. Il cinema o i festival all’aperto anche nei piccoli borghi, ad esempio, potrebbero trovare una nuova diffusione.
Vicino è bello
Non è un caso che Airbnb abbia cambiato la sua Value Proposition per rispondere a un trend emergente. In questi mesi, tanti di noi hanno scoperto o rivalutato il turismo di prossimità, imparando ad apprezzare le attività nella natura, ad esempio, le passeggiate o gli aperitivi in vigna o le degustazioni nelle aziende agricole. Ci aspettiamo tanta nuova offerta in questo senso.
Che dire di più per augurarvi un buon fine anno? Vicino è Bello, vicini lo sarà ancora di più.