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comunicazione persuasiva e galateo del business

Comunicazione persuasiva e galateo del business, soft skills da non sottovalutare

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Il 55% della nostra comunicazione è non verbale e il 38% è determinato dal tono che usiamo, lasciando a una percentuale esigua il potere delle effettive parole utilizzate*.

Negli ultimi anni, sempre più realtà sentono l’esigenza di formare la propria forza vendite o i propri dipendenti non solo sulle specifiche dei servizi e dei prodotti offerti, ma anche sulle modalità di esposizione e presentazione adeguate.

Come agenzia ci troviamo quindi spesso ad arricchire le nostre consulenze con approfondimenti tematici e dedicati alla comunicazione persuasiva e al galateo del business per migliorare i contatti telefonici, ottimizzare la partecipazione a occasioni conviviali, favorire lo sviluppo di relazioni e predisporre i rapporti di lavoro.

La persuasione è una pratica antica, Cicerone e Omero hanno fatto delle parole un’arte, ma gli effetti benefici di un buon eloquio e un comportamento adeguato sono sempre attuali. Ecco perché ai precetti della comunicazione persuasiva affianchiamo il galateo del business. Una persona competente può rendere più efficace la propria retorica anche imparando a codificare il momento, il luogo e il tono migliori.

Alcuni aspetti che trattiamo nei nostri approfondimenti:

Organizzazione del messaggio

Come fare l’indice dei temi da trattare, come adattare gli argomenti al background di chi ci ascolta sono gli elementi base per creare una comunicazione.

Attenzione all’italiano, che sia corretto, possibilmente senza inflessioni ma inserendo qualche parolina qua e là in gergo o anche in dialetto può farci guadagnare simpatia e confidenza verso l’interlocutore.

Storytelling. Termine di cui si è abusato negli ultimi anni, mantiene la sua centralità nella comunicazione one to one o one to many: raccontare una storia, una vera e che ci vede protagonisti in prima persona crea un’inaspettata connessione con gli ascoltatori, trattiene l’attenzione e rende concreto il messaggio che segue.

Atteggiamento e abbigliamento

L’abito fa il monaco e la prima impressione è quella che conta: luoghi comuni, forse, ma che per essere tali hanno un fondo di verità. Scegliere un outfit fuori luogo, riempirsi troppo il piatto (o il bicchiere) agli eventi di networking o non riconoscere i segnali per dosare formalità e confidenza sono disattenzioni che rischiano di mettere in cattiva la luce non solo noi stessi ma anche la realtà che rappresentiamo.

 Teoria dei 12 cm

Prendiamo in prestito molte cose dal mondo del teatro ad esempio la cosiddetta “Teoria dei 12 centimetri”.

Un trucco per acquisire sicurezza in se stessi e dare convinzione e forza alle nostre parole è immaginare di stare parlando da un gradino, a 12 centimetri da suolo, non troppo in alto da giustificare presunzione o spocchia ma abbastanza elevati da sentirci, appunto, all’altezza.

Ogni occasione ha il suo galateo

Nel nostro blog abbiamo parlato delle buone norme da seguire quando si invia una candidatura, oppure delle nuove (post lock-down) regole di comportamento per il settore del beauty, ma gli approfondimenti sono quasi infiniti, dai costumi di un mercato estero di interesse alla netiquette, per gestire scambi e preparare documenti digitali con attenzione e riguardo.

Quali risultati otterrebbe il vostro team se comunicasse in modo (più) persuasivo e mettesse in pratica (meglio) le norme di galateo?

*Fonte

bon ton business | labidee

Il Galateo per gli eventi secondo Laboratorio delle Idee

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Rileggendo un articolo di qualche tempo fa di Italia Convention, l’autore esordisce con una frase emblematica

Esiste ancora il Bon Ton? Certo, aggiornato, ma esiste.

Abbiamo trovato talmente tanti spunti interessanti e attuali che abbiamo pensato di farne una rubrica, il Galateo per gli eventi secondo Laboratorio delle Idee, e svelarvi ogni volta un piccolo segreto di Business Bon Ton che crediamo contribuisca alla nostra identità di agenzia.

Le aziende, infatti, sono le persone che le abitano e un determinato modo di porsi è un grande fattore di distinzione, in grado di comunicare, con un piccolo gesto o una semplice attenzione, lo stile e il rispetto con cui si affronta il lavoro.

 

Regola 1: l’abito non fa il monaco ma il personale fa l’evento

Scegliere con cura il personale che affiancherà l’organizzatore di un evento è per noi il primo segno di professionalità.

Dal parcheggiatore alle hostess, dai camerieri ai fotografi, dagli esperti di illuminazione ai tecnici del suono, ognuno ha l’onere e l’onore di contribuire alla buona riuscita dell’evento e, oltre alle proprie competenze specifiche, chi lavora con noi deve portare in dote anche la stessa serietà e proattività che caratterizza tutte le attività dell’agenzia.

Le hostess, ad esempio, sono studentesse universitarie, di bella presenza, che scegliamo e formiamo affinché rappresentino con eleganza il cliente e noi di conseguenza. Con chignon, trucco leggero e una divisa sobria ma riconoscibile, le nostre ragazze sono da anni il punto di riferimento di numerose e importanti realtà.
laboratorio delle idee hostess bologna

Cosa vuol dire formare una squadra?

Significa circondarsi innanzitutto di persone affidabili e per ciascuno comprenderne l’indole. Problem solver, intraprendenti, riservati, tutti possono giocare un ruolo fondamentale se trovano un ambiente positivo che forma, guida e valorizza: una squadra!

La scuola Labidee non è sempre semplice: “sorridete e rendetevi utili o la prossima volta prendiamo dei cartelli, che costano anche meno!” ma alla fine a tutti i ragazzi e ragazze che lavorano con noi viene trasferito un modo di fare che si portano dietro per sempre e che mettono a frutto anche nel loro futuro lavorativo: il Bon Ton del Laboratorio delle Idee.

Il team Labidee nella cornice di Palazzo di Varignana, in occasione del Varignana Music Festival

Il team Labidee nella cornice di Palazzo di Varignana, in occasione del Varignana Music Festival