Labidee da vedere La mostra “Genesi” di Sebastião Salgado

Posted by | novembre 17, 2016 | News | No Comments
Salgado mostra Forlì Laboratorio delle idee siberia

Lo scorso weekend sono andata a Forlì a visitare la mostra “Genesi” di Sebastião Salgado nella chiesa di San Giacomo, in programma fino al 29 gennaio 2017. La mostra espone l’ultimo grande lavoro del fotografo brasiliano, un viaggio alla scoperta dei luoghi più remoti del Pianeta durato 8 anni.

Il percorso presenta oltre 200 fotografie divise in 5 sezioni che raccontano con sguardo inaspettato e straordinario dalle cattedrali di ghiaccio dell’Antartide alle foreste tropicali dell’Amazzonia, dalle tribù africane alle slitte siberiane.

3 pro

  • Mostra magnifica, anche se tutta in bianco e nero, nessuna immagine soffre l’assenza di colori che, anzi, conferisce ai paesaggi naturali e umani immortalati da Salgado una meritata aria di solennità e rispetto.

Salgado mostra Forlì Laboratorio delle idee africa

  • I label delle fotografie non erano affatto scontati, anzi, riportavano alcuni dettagli di contesto capaci di dare un valore aggiunto a quei visitatori che sceglievano di non prendere l’audioguida.

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  • L’audioguida non solo era inclusa nel biglietto, favorendone l’utilizzo, ma era molto ben fatta. Durava il tempo giusto per dare informazioni senza annoiare e, pur non raccontando opera per opera, contestualizzava bene le sezioni raccontandi il viaggio anche attraverso passi di lettere dello stesso autore.

3 contro

  • Consigli di prendere l’audioguida ma è un vero peccato che le tracce audio non accompagnassero il visitatore nel percorso espositivo. Trovo molto adatta la scelta di raccontare le sezioni invece delle singole opere, ma il racconto  non coincideva mai con le immagini che osservavo, trovandomi a girare su me stessa o tornare indietro per individuare la foto che corrispondeva all’aneddoto che stavo ascoltando.
  • C’è un video alla fine della mostra, ma non so dirvi di cosa trattasse perché la televisione (!) era stata messa nell’angolo più stretto e buio del corridoio di uscita regalando ai visitatori uscenti la visione di una massa informe ondulante a destra e sinistra per vedere.

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  • Ammetto di avere una passione sfrenata per l’oggettistica delle mostre, in questo caso sono rimasta molto delusa dallo strano bookshop diffuso che mi ha accolto. Pochi passi indietro rispetto alla televisione, i cataloghi della mostra erano impilati a terra a formare un pittoresco cilindro e appoggiati, al buio, su un piccolo espositore. Inutile dire che non solo non rendono giustizia alle pubblicazioni, ma la fruizione del video e l’eventuale acquisto del catalogo diventavano azioni quasi inconciliabili. Il resto del bookshop si trova vicino alle casse dove bisogna essere velocissimi a ridare le cuffie, sbirciare i gadget in vendita e scappare alla vista di 15 euro per un block notes.

VOTO: 8,5 da vedere!