Da Giotto a De Chirico

Posted by | luglio 26, 2016 | News | No Comments
MuSa - Museo di Salò

Da Giotto a De Chirico. I tesori nascosti” è la mostra, a cura di Vittorio Sgarbi, che lo scorso weekend sono andata a vedere in compagnia di mio fratello (animo da filosofo classico prestato al mondo dell’economia londinese). Come il titolo stesso suggerisce, il progetto nasce dal desiderio di mostrare i tesori “nascosti e protetti” delle più importanti collezioni private italiane. Si tratta quindi di un’esposizione che copre un arco temporale di oltre sette secoli attraverso una selezione di circa 180 opere.

Mostra Sgarbi 1

L’ultima mostra di Sgarbi che avevo visitato era stata “Da Cimabue a Morandi. Felsina Pittrice”, allestita a Bologna, a Palazzo Fava, da gennaio a maggio 2015. Confesso che su questa mostra ero partita un po’ prevenuta (forse influenzata anche da tutte le polemiche che l’avevano preceduta), ma, alla fine, mi era piaciuta molto! Mi avevano colpito in particolare due cose, che poi ho ritrovato anche al MuSa di Salò: 1) allestimento essenziale ed elegante, 2) didascalie giganti.

Avendo l’animo da medievista, la mia sala preferita non poteva che essere la prima: per me, iniziare la visita di un’esposizione vedendo una Madonna attribuita a Giotto e un piccolo Crocifisso di inizio ’300 è come, per un uomo, vedere una partita di calcio dell’Italia che inizia con un rigore.

Mostra Sgarbi 2

Aggirandomi per le sale non mi sono certo mancati i grandi nomi, da Tiziano a Guido Reni, da Guercino a Guttuso, ma ad avermi colpito più di tutti è lo splendido San Vincenzo Martire di Ludovico Carracci: davvero un’opera di straordinaria bellezza.

Mio fratello, invece, si è scoperto fan di Simone Cantarini, presente in mostra con un potente Doppio ritratto. …Eccolo l’animo del filosofo che cerca la verità negli occhi di un uomo del ’600!

Mostra Sgarbi 3

Anche se nell’insieme la mostra è ben strutturata, l’ultima sezione ci ha un po’ spiazzati. Infatti, gli artisti del XX secolo sembrano sacrificati in pareti troppo piccole che li costringono su più livelli, dando un effetto d’insieme un po’ confuso.

Mostra Sgarbi 4

Comunque, alla fine della visita, resti con un buon ricordo: le sale sono fresche e spaziose, le opere sono poco conosciute e il personale è giovane e accogliente.

Non ho avuto modo di vedere i bagni (che come spiega qui il Direttore di Brera, James Bradburne, sono importantissimi), ma penso di essere realistica immaginandoli ordinati e puliti come tutta Salò.

 

Alcune considerazioni generali:

PRO

1.Una mostra a Salò. Trovo che allestire una bella mostra in un luogo di villeggiatura sia sempre un’idea fantastica. Durante l’estate, i Comuni che si affacciano sul Lago di Garda godono di un’affluenza massiccia di turisti e, poiché il giorno di pioggia/noia/insofferenza può sempre capitare (anche in vacanza!), avere a disposizione una valida alternativa culturale al divano di casa è un dono prezioso.

2.La comunicazione. Impossibile arrivare al Lago senza sapere della mostra allestita al MuSa: ci sono manifesti e locandine ovunque. Praticamente, è la prima cosa che si vede arrivando dall’autostrada. Perfetto.

Mostra Sgarbi 53. Le didascalie. Ormai, l’avrete capito, queste didascalie mi son proprio piaciute! A occhio direi che avessero almeno 30 cm di larghezza: il che significa poterle leggere senza doversi chinare, inforcare gli occhiali o sgomitare con gli altri visitatori. Ultimamente, ci si imbatte spesso in didascalie minuscole, figlie di una visione estetica che mette al centro l’opera invece del visitatore; ovvero, ideate dalla mente del curatore e non dell’organizzatore. Per fortuna, non è questo il caso.

CONTRO

1.Il titolo della mostra. “Da Giotto a De Chirico”… Il primo pensiero di qualcuno che ha studiato storia dell’arte non può che essere “Aiuto!” Detto questo, capisco che il grande pubblico, anche di stranieri, ha bisogno di titoli facili. Marco Goldin docet.

2.Il costo del biglietto. Ben €16 il costo del biglietto intero, €14 il ridotto. Cominciano a essere soldini! Purtroppo per qualcuno è sicuramente un prezzo proibitivo; immagino ad esempio una famiglia di 3 persone: 2 adulti €32 + 1 bambino (sopra i 6 anni) €14 = €46…

3.L’audioguida. Carina l’idea di sentire la voce di Sgarbi che spiega le opere esposte. Tuttavia, le spiegazioni sono molto molto essenziali: nella maggior parte dei casi non aggiungono un granché alle didascalie. Per chi volesse approfondire la conoscenza di determinate opere non resta che affidarsi al catalogo. Tuttavia, è da elogiare il fatto che l’audioguida sia disponibile anche in inglese e tedesco.

 

INFORMAZIONI PRATICHE

MuSa Via Brunati, 9 – Salò (BS)

Visitabile dal 13 aprile al 6 novembre 2016

 

Orari:

Fino al 31 Agosto → mar-ven: 10.00-20.00; sab-dom 10.00-22.00

Settembre → mar-ven: 10.00-18.00; sab-dom 10.00-20.00

Ottobre-Novembre → mar-dom: 10.00-18.00

 

Costi:

Biglietto intero: €16

Biglietto ridotto: €14

Gruppi scolastici: €12

 

Catalogo: edito da Maggioli Editore, €49